Cinque grandi cioccolatieri artigianali per vivere la Pasqua


Pubblicato su "Il Mattino"
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di Alessio Cutrì.
Domenica 12 aprile 1998. E' la mattina di Pasqua. Ma è un po' come fosse Natale. C'è un bambino che ha chiesto per giorni alla propria mamma quali (e quante) uova avrebbe ricevuto. Non le potevo vedere fino a domenica mattina. Non capisco perché. Lo ammetto, quel bambino ero io. Non ci sono mai riuscito. Non ho mai trovato le uova in anticipo. Brava mamma! Il profumo delle uova di Pasqua è unico. Assomiglia ai primi raggi di sole primaverili. Il cioccolato ti accarezza e dice “mangiami”. Come poter aspettare? Finisce abbastanza in fretta (scrivo “abbastanza” per pudore). D'altronde quante persone seguono quelle ricette tipo “5 dolci per riciclare il cioccolato”? Io no, mai! Alcune persone conoscono in anticipo addirittura le sorprese. Beate loro. Chissà anche quanto cioccolato mangiano in anticipo! Lo farei solo io? Siate sinceri... Ho assaggiato 5 uova artigianali. In una mano il cioccolato e nell'altra la sorpresa. Qualcuno ha mai chiesto a chi lavora le uova per noi quale sorpresa vorrebbe trovare nel proprio uovo? Davide Barbero è un'azienda familiare da sempre, da 180 anni. Si trova ad Asti. Il cioccolato profuma di Langhe, sarà per le nocciole Piemonte i.g.p. che utilizzano. Quando si scioglie in bocca il sapore caldo della vaniglia Madagascar mi trasporta nell'Africa verde. Davide Maddaleno fa parte dell'ultima generazione. Gli chiedo quale sorpresa vorrebbe trovare nel suo uovo. “Tempo libero, tanto tempo libero”. Avrà in mente un po' di relax o un viaggio? Chi certamente vorrebbe viaggiare è Andrea Pansa. Titolare dell'omonima azienda di famiglia di Amalfi. La pasticceria si trova di fianco al meraviglioso duomo (mozzafiato). Il cioccolato Pansa è profondo. La vaniglia Madagascar lo rende ancora più intenso. Nel suo uovo vorrebbe trovare un biglietto aereo. Lo immagino seduto in volo, mentre sogna nuove città europee da visitare. Andrea! Torna presto però. Io ho bisogno delle tue delizie al limone! Riccardo Benetti invece è innamorato della sua Emilia. La ama così tanto che le tavolette di cioccolato le riveste con la carta gialla tipica del Parmigiano Reggiano. L'azienda di famiglia produce miele da più di 70 anni. Nel 1998 Riccardo ha scelto il cioccolato. Il suo è di quelli che quando lo mangi senti tutte le sfumature delle fave di cacao. Gli chiedo che sorpresa vorrebbe trovare. “Esattamente quella che metto nelle mie creazioni!” Piccole tavolette fondenti nelle uova al latte e viceversa: cioccolato opposto. A pochi chilometri dal lago Trasimeno, nel borgo di Corciano, trovo una giovane “fabbrica del cioccolato”. Davide Guarnaccia è il titolare di Dulcinea. Non è un'azienda familiare. E' un gruppo di amici appassionati. Davide è sicuro. Nel suo uovo vorrebbe trovare un soggiorno in una spa. Puro relax. Ad Avellino c'è Dolciarte. Guidata dalla determinata Carmen Vecchione. Carmen lavora anche al buio. L'ho vista personalmente realizzare le zeppole di San Giuseppe con le torce in mano! Il suo cioccolato è buono naturalmente. E' privo di vaniglia ma il sapore è golosissimo, da mangiare in continuazione. Carmen è ghiotta quanto me. Nell'uovo vorrebbe trovare altro cioccolato. (Mi è venuto in mente un uovo di Pasqua matriosca. Lo voglio.). Ops, ho finito il cioccolato. Questa volta però ho scartato le uova prima di Pasqua!

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